Le Apnee Ostruttive nel Sonno (OSA) rappresentano la patologia più frequente nell’ambito dei
Disturbi Respiratori del Sonno e sono caratterizzate dall’interruzione totale o parziale del flusso aereo
per il verificarsi di episodi ripetuti di ostruzione delle alte vie aeree; questo meccanismo comporta
una riduzione dell’ossigenazione notturna che a sua volta determina lo sviluppo dei sintomi e delle
malattie che si possono presentare nel corso degli anni e che possono essere di natura
cardiovascolare (infarto del miocardio, ischemie, aritmie, ipertensione arteriosa) cerebrale (ictus) e
metabolica (diabete tipo 2). Questa patologia può colpire sia in età adulta che pediatrica.
L’epidemiologia dell’OSA è impressionante, secondo gli ultimi dati epidemiologici al mondo sono
affetti circa un miliardo di persone di cui sei milioni si trovano in Italia anche se attualmente i pazienti
trattati nel nostro paese sono solo 200.000 configurando così una patologia estremamente frequente
ma ampiamente sottodiagnosticata.
La diagnosi di OSA si fonda sull’identificazione dei sintomi quali: russamento fastidioso e
intermittente, pause respiratorie durante il sonno, risvegli notturni per sensazione di soffocamento,
sudorazione eccesiva, affaticamento, cefalea mattutina, sonnolenza eccessiva diurna, sonno non
ristoratore, nicturia, depressione del tono dell’umore, deficit di memoria, di concentrazione e di
attenzione. La sonnolenza alla guida dovuta alla privazione di sonno è uno dei sintomi più
preoccupanti nei pazienti con OSA non trattata. Nell’iter diagnostico è di fondamentale importanza
l’indagine clinico-obiettiva nell’ambito della quale i reperti più comuni nei pazienti con OSA sono:
l’aumento delle dimensioni della lingua, delle tonsille e dei pilastri palatini, le conformazioni anomale
del palato duro (palato ogivale) e/o molle (palato molle di aspetto flaccido e basso, ugola ipertrofica,
riduzione dello spazio del palato molle ecc.) le ridotte dimensioni del frenulo linguale, le alterazioni
scheletriche e le sproporzioni maxillo-mandibolare. Potrebbero suggerire la presenza di OSA anche la
circonferenza del collo > di 43 cm per gli uomini o > di 41cm per le donne e un BMI >30. La visita
medica per sospetto OSA dovrebbe comunque essere raccolta possibilmente sempre in presenza del
partner in quanto può fornire preziose informazioni su quanto avviene la notte. La diagnosi definitiva
di OSA non può prescindere da una valutazione strumentale per l’intera durata della notte. La
polisonnografia (PSG) è l’esame “Gold standard” per la diagnosi dell’OSA. Questo test è tuttavia un
esame costoso e non sempre disponibile che può essere sostituito nella stragrande maggioranza dei
pazienti dal Monitoraggio Cardiorespiratorio basale notturno che in vari studi non si è dimostrato
inferiore alla Polisonnografia. Da qualche anno la diagnostica dell’OSA si avvale dei benefici della
Telemedicina che consente l’invio telematico ai centri medici degli esami diagnostici (Polisonnografie
e Monitoraggi Cardiorespiratori) eseguiti presso il domicilio del paziente e l’invio dei dati registrati dai
pazienti in fase di adattamento alla CPAP; l’analisi dei dati e degli esami poligrafici deve tuttavia
essere sempre accurata e revisionata da personale medico esperto in Disturbi Respiratori nel Sonno.
Quando vi è il sospetto di Apnee Ostruttive nel Sonno il Medico di Medicina Generale può richiedere
una Prima Visita Pneumologica per OSAS presso un centro diagnostico che se lo riterrà opportuno
richiederà l’esecuzione di un Polisonnogramma o Monitoraggio Cardiorespiratorio per conferma
diagnostica .
La terapia dell’OSAS parte sempre da una modifica dello stile di vita (calo ponderale, riduzione
assunzione alcolici, cambio posturale notturno…). La terapia conservativa più efficace per l’OSA è
rappresentata dalla CPAP un dispositivo che attraverso l’erogazione di una pressione positiva nelle vie
aeree impedisce il collasso delle alte vie; un’altra valida opzione terapeutica per l’OSA e rappresentata
dall’utilizzo di apparecchi ortodontici che dovrebbero essere confezionati da odontoiatri specializzati
in Medicina del Sonno per la difficile selezione del paziente. Nella scelta terapeutica dell’OSA risultano
molto utili anche i dispositivi posizionali che impediscono il decubito supino nelle forme di OSA
posizionale. Alcuni pazienti attentamente selezionati possono infine beneficiare di terapie chirurgiche
otorinolaringoiatriche o maxillo-facciali. La scelta della terapia dipende comunque dalle
caratteristiche del singolo caso e può richiedere un percorso multidisciplinare che dovrebbe essere
inserito all’interno del Centro di Medicina del Sonno di riferimento.
Dr.ssa Girolmina Crigna
Dirigente medico-Medico
Esperto in Disturbi Respiratori nel Sonno Servizio di Riabilitazione Respiratoria e
Prevenzione Tisiopneumologica
C.S. Grocco -Via della Pallotta 42-Perugia